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SOUND(PR)TALKS INCONTRA CHIARA ALZATI

Il ritorno degli eventi: come prepararsi per tornare a parlare in pubblico dal vivo

Con l’arrivo della primavera e l’allentamento delle restrizioni anti-Covid, ripartono gli eventi in presenza. Dopo un lungo periodo in cui a prevalere sono stati gli eventi in modalità digital, può essere utile rispolverare le buone prassi per parlare in pubblico in modo efficace. Per questo abbiamo chiesto a Chiara Alzati, professionista indiscussa e campionessa europea di Public Speaking 2020, di fornire ai nostri lettori alcuni consigli pratici volti a rinfrescare le proprie abilità.

I consumatori ricercano autenticità: con gli eventi in presenza i brand hanno l’opportunità di mostrare il proprio volto e di instaurare una connessione emotiva con il pubblico, difficilmente replicabile mediante gli incontri online, i social media o la comunicazione a distanza.

Vediamo insieme cosa ne pensa Chiara e lasciamoci accompagnare da lei in un excursus attraverso le domande più frequenti che le persone si pongono nell’allenare le proprie competenze di Public Speaking.

Le persone “comprano” le persone. Ecco perché è fondamentale tornare ad esprimere la propria autenticità e la brand essence anche attraverso gli eventi in presenza.

Parlare in pubblico dal vivo è per molti fonte di stress e l’essere stati in panchina per due anni a causa della pandemia certo non aiuta. Se stai leggendo questo articolo, probabilmente senti che le tue competenze di Public Speaking nel frattempo si siano un po’ arrugginite.

Nessun problema, andremo a rispolverare insieme le basi e i fattori chiave che contribuiscono al successo di un intervento dal vivo.

Chiara Alzati
Chiara Alzati, fondatrice della Chiara Alzati S.r.l., Corporate Public Speaking Trainer

1) Iniziamo dalle basi: qual è il primo, fondamentale consiglio per coloro che stanno per tornare a parlare in pubblico?

Può sembrare scontato, ma è bene ricordare quanto sia importante prepararsi, e non all’ultimo momento. Per aiutare manager, imprenditori e professionisti che spesso hanno tante cose da dire e poco tempo per dirle e/o poco tempo per prepararsi, ho creato un Metodo semplice e replicabile che si chiama: Metodo Parlare Chiaro ®️.

Seguendo le tre fasi del Metodo Parlare Chiaro ®️ (strategia, preparazione e allenamento), avrai sempre a disposizione un protocollo infallibile per preparare discorsi efficaci.

Vediamo ora nel dettaglio le tre fasi.

  • Fase strategica del Metodo Parlare Chiaro ®️

Parti innanzitutto dalla fine, chiedendoti: qual è il messaggio che voglio trasmettere? È in linea con le strategie comunicative dell’azienda che rappresento?

Poi soffermati ad analizzare la tua audience di riferimento. In merito a quello che dirai, quale potrebbe essere il punto di vista del tuo pubblico? Quali potrebbero essere le sue paure, i suoi bisogni, le sue convinzioni limitanti? Nel 99,9% dei casi non viene fatta questo tipo di analisi del pubblico ed ecco perché i discorsi risultano molto meno efficaci di quanto potrebbero essere.

Un bravo comunicatore non è colui che ha una bella parlantina, bensì colui che in primis è capace di entrare in empatia col pubblico, rassicurarlo, facendolo sentire compreso e prevenendo le obiezioni.

  • Fase di preparazione del Metodo Parlare Chiaro ®️

In questa fase, devi chiederti: “Come posso aprire il mio speech con impatto?” Mi raccomando, evita di iniziare con espressioni trite e ritrite come, ad esempio: “Buongiorno, benvenuti. Grazie per essere qui, io sono…”

Piuttosto apri con qualche istante di silenzio e guardando il pubblico per catturare la sua attenzione. Prosegui poi con una o più domande, una citazione, un video, una parola chiave, una statistica…

Non temere di essere diverso dagli altri! Esci dagli schemi e differenziati!

A questo punto, dunque in seconda battuta, potrai salutare e presentarti, dando il benvenuto al pubblico e facendo i ringraziamenti del caso.

Dichiara ora l’obiettivo del tuo intervento e poi vai nel corpo del tuo speech. Ti consiglio di strutturare il corpo su massimo tre punti, così da evitare di addentrarti in troppi temi e confondere il pubblico. Less is more, anche nel Public Speaking.

In fase di conclusione, tirerai le somme e lancerai il tuo invito all’azione.

In fase di preparazione, chiediti anche quali strumenti di supporto visivo vuoi utilizzare: video, slide, oggetti scenici…

Nel caso optassi per l’uso delle slide, ricordati sempre che Power Point non è Word, quindi non dovrai assolutamente scrivere interi paragrafi sulle tue slide, ma solo inserire delle parole chiave, delle immagini e dei grafici.

  •  Fase di allenamento del Metodo Parlare Chiaro ®️

Questo è il momento di provare il tuo speech per avere la certezza di rispettare i tempi e per poterti dare dei feedback.

Ti consiglio di registrarti quando provi il tuo discorso e poi di rivedere le video registrazioni chiedendoti: cosa ho fatto bene? Cosa posso migliorare? Cosa posso fare di diverso? Sarebbe ottimale anche darti un feedback ascoltandoti a occhi chiusi, così da mantenere il tuo focus sul modo in cui usi la voce e poi senz’audio, così da mettere il tuo focus sul linguaggio del corpo.

Una volta identificati i punti di miglioramento, datti tempo e allenati a migliorarti. Sempre col sorriso e col focus sul “perché” di questi tuoi sforzi.

2) Come essere certi di entrare in empatia con il pubblico?

 Penso che il modo migliore per farti capire quello che penso sia spiegarti quando la comunicazione in pubblico non è empatica. Non sei empatico quando hai imparato un discorso a memoria e lo ripeti, perché il tuo focus, se ci pensi, non è sul tuo pubblico bensì sul tuo bisogno di controllo e di perfezionismo.

Non sei empatico quando sei totalmente focalizzato su di te, sulle tue paure, sui tuoi bisogni e non sul condividere qualcosa di importante e rilevante col tuo pubblico.

Non sei empatico quando entri a gamba tesa con le tue idee, senza prima fare spazio nella mente del tuo pubblico.

In altre parole, sei empatico quando sei mosso dall’autentico intento di condividere, vibri di energia positiva, hai lasciato a casa la paura del giudizio ed entri coi piedi di piombo nella mente del tuo pubblico, ovvero dopo esserti assicurato di averlo fatto sentire rassicurato, compreso e al sicuro.

Quando il pubblico è dalla tua parte, lo senti. Inevitabilmente questa piacevole sensazione ti mette nelle condizioni di credere sempre più in te stesso e di lasciare da parte tue eventuali paure.

Se hai letto fin qui però certamente è perché vuoi qualcosa in più per entrare in empatia col tuo pubblico dal vivo. Nei miei corsi aziendali insegno il Metodo TTI Success Insights ®️, che risale a Jung, psicanalista svizzero degli anni sessanta.

Jung ci fa riflettere sul fatto che esistano diversi stili di comunicazione, ciascuno contraddistinto da un colore: rosso, blu, giallo e verde.

  • Lo stile rosso va subito al dunque, è molto schietto, diretto e concreto. Ama le sfide e ha una tendenza dominante.
  • Lo stile blu è analitico, ama i dettagli e la precisione. Ama i dati, le statistiche e ha un atteggiamento molto formale.
  • Lo stile giallo è molto gioioso, orientato alle relazioni. Non ama gli schemi, ama improvvisare e si annoia facilmente. Ottimista di natura, ama le storie.
  • Lo stile verde è molto pacato, riservato. Ottimo mediatore, tende ad evitare i conflitti. Vuole pace ed armonia.

Ecco, per comunicare in pubblico efficacemente e far sentire tutta la tua platea coinvolta, devi saper comunicare a tutti i colori: lanciare le sfide e usare un linguaggio concreto per i rossi, aggiungere dati e fonti di approfondimento per i blu, raccontare storie e aneddoti per i gialli e mettere enfasi sul lato umano del tuo prodotto/servizio o della tua idea per i verdi.

3) Autenticità si esprime anche attraverso la comunicazione non verbale. Come si può imparare a gestire la propria presenza sul palco con naturalezza?

Fermo restando che una buona presenza scenica è conseguenza naturale dell’essere in connessione con se stessi e col pubblico nel qui e nell’ora, dell’essere focalizzati sul proprio obiettivo, sulla propria missione e non sulle proprie paure o sul testo da ricordare, ecco delle pratiche linee guida sempre utili a potenziare la tua credibilità, autenticità e autorevolezza sul palco.

  • Per quanto riguarda la voce: modulala, variando velocità e ritmo. Fai le pause. Sottolinea con la voce i momenti più salienti ed emozionanti del tuo speech. Una voce monocorde fa addormentare chi ti ascolta, ricordalo.
  • Per quanto riguarda la gestualità: fa che sia il più possibile naturale. Evita i gesti di chiusura, fai sempre sentire il tuo pubblico accolto. Per aiutare chi ti ascolta a seguirti potresti, usare anche una gestualità segnaletica, scadendo con le dita (1-2-3) i vari passaggi del tuo speech.
  • Infine, in riferimento ai movimenti sul palco, evita di ciondolare su te stesso o di muoverti da destra a sinistra e viceversa come un leone in gabbia o di stare impalato come un soldatino di piombo. In fase di apertura del tuo speech, stai fermo come una quercia, trasmetterai così solidità e sicurezza. Quando esponi le varie parti del corpo del tuo discorso, spostati ancorando concetti specifici a punti specifici del palco. Concludi nel punto esatto in cui hai aperto lo speech, sempre stando fermo come una quercia.

Insomma, per comunicare in modo credibile, autentico ed autorevole occorrono metodo e allenamento. E non solo: occorre anche tanta consapevolezza e tanto desiderio di migliorarsi di speech in speech, grazie ai feedback e a un atteggiamento costruttivo, paziente e amorevole se stessi. Del resto lo diceva anche Ben Herbster; “Il più grande spreco nel mondo è la differenza tra ciò che siamo e ciò che potremmo diventare”.

 

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