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MEDIA RELATIONS POST LOCKDOWN

Comunicazione efficace tra ufficio stampa e giornalisti

La fase due è cominciata ormai da qualche giorno e i primi effetti delle riaperture iniziano a rendersi visibili. Sono ancora in tanti, tuttavia, coloro che stanno continuando a lavorare da remoto, soprattutto tra le fila dei professionisti delle PR e dei colleghi del mondo dell’informazione. Mentre si procede lentamente attraverso questa fase di transizione e assestamento, i brand stanno rimodulando le proprie strategie di marketing, PR e comunicazione per renderle più rispondenti alle nuove sfide che si trovano ad affrontare. 

In questo contesto in continua evoluzione, una collaborazione efficace e fattiva tra addetti stampa e giornalisti è ancora più importante di sempre per mettere in relazione i brand con i lettori e rispondere in modo autentico e consistente ai i loro interessi e alle loro esigenze, rispettandone la sensibilità.  

Per capire come questa situazione sta modificando il modo di lavorare dei professionisti delle PR e della comunicazione, Sound PR ha chiesto a giornalisti di diverse testate di raccontarci le loro aspettative nei confronti degli uffici stampa, sia interi che esterni alle aziende. Di seguito alcune interessanti testimonianze che si aggiungono a quelle già raccolte nel nostro recente blog article: media relations al tempo del coronavirus

Dario Colombo, Caporedattore presso 01net sostiene che questa situazione di emergenza “ci ha plasticamente avvicinato. Giornalisti, account di agenzie di pr, communication manager di aziende, corrispondenti, clienti, esperti professionali condividono tempi, modi e spazi virtuali. Le nostre giornate di lavoro sono diventate elastiche, il tempo per il ragionamento professionale si è ampliato”.

Le nuove piattaforme di messaggistica online che negli ultimi mesi si sono rapidamente diffuse permettono una comunicazione fluida, eliminando la linea di divisione che c’era tra “dentro” e “fuori” dall’ufficio, rendendo i professionisti del settore sempre operativi. 

Anche Antonio Orlando, Direttore di Eccellenza Italia (Class Editori) commenta così la situazione in cui gli addetti stampa si trovano immersi. In un momento di precarietà in cui tutto si evolve rapidamente, gli strumenti migliori per gli esperti delle PR sono cultura e dedizione verso il proprio lavoro: “…le antenne di chi lavora nella comunicazione e per la comunicazione devono essere sempre accese, senza l’illusione di trasformarsi in indovini, ma con la certezza che esperienza, professionalità e cultura sono ancora oggi (e lo saranno sempre) le armi migliori per comprendere che le nostre certezze di oggi, in tutti i campi e senza eventi tragici come questo che stiamo vivendo, potranno essere ribaltate già domani. O forse anche solo tra un’ora”.

Innumerevoli brand hanno modificato le proprie campagne di comunicazione e PR per rispettare la delicata situazione che stiamo vivendo. Sempre più aziende si sono mobilitate per portare un aiuto concreto a coloro che sono rimasti maggiormente colpiti dall’emergenza. Ne sono un esempio nomi della moda come Armani, Prada e Calzedonia che hanno convertito la proprie produzioni in camici e mascherine o anche le donazioni da parte di piccole e grandi aziende.

Come molti settori, anche quello del mondo dell’outdoor è stato gravemente colpito e Luca Castaldini, giornalista presso Sportweek e La Gazzetta dello Sport , ci svela il suo punto di vista e la sua speranza per il futuro, credendo nella necessità di una “gradualità, intesa come rispetto dei tempi e dei modi di chi ha a che fare con il mondo dello sport a 360° per non imporre o ricercare un ritorno alla normalità più veloce di quello che, umanamente, la nostra capacità di digerire, elaborare e lasciare decantare tutto quello che ci circonda da un mese. Questo per evitare che una forzatura dei tempi possa provocare, nel caso più estremo, di una sorta di rigetto”.

Il momento che stiamo vivendo ci pone di fronte a cambiamenti di natura culturale e organizzativa. Valori quali lo spirito di collaborazione e di adattamento, la spinta a superare i propri confini individuali, la consapevolezza che i comportamenti dei singoli possono fare la differenza, ci aiutano ad affrontare meglio questa fase di discontinuità. 

Ci si dimentica forse troppo spesso che il vero fulcro delle PR sono le relazioni. Creare solidi rapporti professionali di fiducia e collaborazione con media e giornalisti è quindi alla base delle media relations.

Articolo di Chiara Parma

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